Vinaora Nivo Slider Vinaora Nivo Slider Vinaora Nivo Slider Vinaora Nivo Slider Vinaora Nivo Slider

COP21: Comincia oggi la sfida di Parigi.

Inizia oggi 30 novembre 2015, a Parigi, la 21sima COP sul clima, durante la quale i 181 Paesi partecipanti cercheranno di dare il via alla vera svolta nell'ambito della tutela ambientale e climatica del nostro pianeta. La riduzione delle emissioni e l'impegno nello sviluppo delle rinnovabili devono essere, a livello globale, le priorità assolute, e sulle quali vanno trovati accordi vincolanti e decisivi, in modo che la COP di oggi non sia solo un'isola in un mare di CO2.

La maggior parte dei Paesi partecipanti ha già anticipato come intende diminuire le proprie emissioni di idrocarburi, e tra questi Paesi si conta l'Italia. Gli impegni sono da mantenere entro il 2020. Nonostante ciò, i tagli promessi per il post-2020, fautori di migliorie rispetto alla situazione attuale, non sono sufficienti per garantire un successo nella lotta ai cambiamenti climatici ed alle loro conseguenze. Se infatti le previsioni si mantenessero tali, per il 2030 si dovrebbero avere 55-60 tonnellate di emissioni di CO2 annuali, contro le 68 attuali. Per evitare che entro fine secolo la temperatura non salga di oltre 2° C, la emissioni non dovrebbero superare le 40 tonnellate annuali.

È quindi assolutamente necessario che da Parigi nasca un percorso continuativo, lungo il quale i Paesi si rendano conto degli obiettivi presi finora, li mettano in pratica, ponendosi magari anche delle ambizioni maggiori, in modo da poter davvero cominciare a sperare in cambiamenti positivi della situazione, piuttosto disperata al momento. È insomma di fondamentale importanza che i Paesi aprano gli occhi sull'urgenza della situazione climatica, ponendo le basi per un impegno globale nello sviluppo di economie dal basso tenore di carbonio. La decarbonificazione mondiale è un obiettivo plausibile, nonché particolarmente stuzzicante, ma necessita sin d'ora dell'attuazione di modelli di operatività congrui, oltre ad investimenti di un certo livello ed operazioni urbanistiche su larga scala. Si stima infatti che l'investimento necessario si aggiri sui 90 trilioni di dollari, da spendere in infrastrutture sostenibili, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo o nelle economie emergenti. Per far sì che una tale somma non venga sperperata, bisognerà sedersi a tavolino e lavorare sodo durante questa COP21. 

Un ruolo fondamentale nella corsa alla decarbonificazione mondiale lo giocano, ovviamente, le energie rinnovabili. Queste ultime hanno creato, nel corso degli ultimi anni, un mercato molto forte, che le ha rese decisamente più convenienti, a parità di produzione, rispetto alle nuove centrali termoelettriche. E la produzione non solo è stata pareggiata, ma persino superata. Il tutto è stato reso possibile dagli obiettivi imposti per il 2020, che hanno portato, ad esempio, ad un abbassamento del 75% dei prezzi per i moduli fotovoltaici. L'energia solare è la regina delle green energies (si pensi che in Italia contribuisce con il 9% della produzione nazionale, un record mondiale), seguita a ruota dall'eolico. Cina e Nord America hanno fatto molto negli ultimi 5 anni, nell'ambito delle rinnovabili, mentre l'Europa ha un po' frenato. Certamente la corsa del Vecchio Continente riprenderà forte, lanciata dalla stessa COP21. 

Da questi punti deve partire la Conferenza: tassazione sul carbone, taglio agli sprechi edili ed energetici, forte sviluppo delle rinnovabili. Purtroppo, difficilmente si raggiungeranno degli accordi vincolanti capaci di legare le mani ai Paesi, ma si dovrebbe almeno raggiungere l'intesa su una serie di obiettivi largamente condivisibili, affiancati dall'impegno di controlli quanto meno quinquennali sui provvedimenti presi dalle varie capitali.

Una cosa è certa: da oggi, la Terra sta giocando la sua partita più importante.

  • Per ogni punto percentuale in più di elettricità da rinnovabili il suo prezzo diminuisce di 2 €/MWh (Terna)