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Italia Solare ricorre al TAR contro la riforma delle tariffe elettriche.

Italia Solare, coadiuvata da altre associazioni del settore come Adusbef, Codici Associazione Consumatori, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF, dichiara guerra alla riforma delle tariffe elettriche, avvenuta attraverso l'approvazione della delibera 582/2015 del 2 dicembre. Questo l'incipit del comunicato stampa diramato da Italia Solare: "La delibera 582/2015 del 2 dicembre 2015, varata durante la COP21 di Parigi, istituisce in Italia il principio secondo il quale chi più consuma meno paga; attraverso il bonus sociale, con un minimo contributo economico, si disincentiva l’efficienza energetica per le fasce di popolazione meno abbienti. Anziché spingerle a risparmiare energia si cerca di aumentarne i consumi."

Le associazioni riunite l'hanno chiamata "La Bolletta della Befana", e le imputano di non fare altro che spostare i costi di rete, accollandoli a coloro che risparmiano energia, e togliendoli invece dalle spalle di chi consuma molto. Tutto questo ha il compito aiutare i grossisti, garantendo loro parecchio denaro prelevato da chi invece tende al risparmio. Secondo le associazioni ambientaliste e delle rinnovabile, non si tratterebbe che del solito regalo del governo alle lobby delle combustibili fossili.


Con questa delibera, incalza Italia Solare, l'AEEG toglie ogni possibile applicazione della razionalità al risparmio sul consumo energetico. Essa infatti avvia la graduale riforma delle tariffe applicate ai clienti domestici, a partire dal 1° gennaio 2016 e che arriverà a regime il 1° gennaio 2018. La riforma andrà a togliere 100€ in più ogni anno dalle tasche degli italiani, tagliando le gambe ad ogni tentativo di risparmio ottenuto attraverso eventuali comportamenti virtuosi, come ad esempio un basso consumo o l'installazione di impianti rinnovabili. Chi trarrà realmente vantaggi dalla nuova riforma saranno i grandi spreconi di energia, siano essi piccoli nuclei familiari, grandi o singole persone. Questo perché i costi saranno parametrati più alla potenza impegnata che all’energia consumata. Ecco quale sarà l'impatto sulle famiglie italiane (dato redatto da Italia Solare, fonte QualEnergia.it):

Le associazioni sopra menzionate, e firmatarie del patto, hanno già proposto una soluzione alternativa. Tale idea vorrebbe stabilizzare la tariffa D1, ossia quella che permette di ottenere benefici sui costi di rete solo se si mette in atto un comportamento virtuoso. L'intenzione è quella di incentivare un qualsiasi intervento per efficientare i consumi, spingendo a non sprecare ma a usare con raziocinio l’energia. Questa proposta è stata ribattezzata "Tariffa proporzionale".

Il comunicato passa infine alle rinnovabili, come si può leggere qui "Quella dell’Autorità è invece una riforma che aumenta i costi dell’energia elettrica, incoraggia il consumo di energia prevalentemente da fonti fossili prelevata dalla rete, pregiudica gli investimenti già effettuati per impianti di autoconsumo e per l’efficienza energetica, non è conforme né alla legge delega né alle direttive comunitarie, ma soprattutto non influenza per nulla il comportamento del consumatore, che non avrà alcun interesse nell’assumere comportamenti virtuosi. Daremo battaglia su ogni fronte: annunciamo da subito un ricorso al TAR per stoppare una riforma dannosa per le tasche degli italiani, per l’ambiente e quindi per la salute"