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COP21: La nuova bozza di accordo lascia molti dubbi.

Da un primo documento di 48 pagine, pieno di parentesi ancora da definire, i Paesi partecipanti alla COP21 di Parigi, incentrata sul clima, sono scesi a 29 pagine, comunque piene di parentesi quadre. Sono ancora troppi i punti lasciati in sospeso, e sui quali non si è ancora giunti a decisioni comuni forti ed indicative.  Il problema sta nel fatto che le suddette questioni sono proprio le più delicate ed importanti, per le quali urgono rimedi decisivi al fine di evitare un disastro certo.


Aumento della temperatura: sotto i 2° C o 1,5° C?

Un aspetto fondamentale per cui manca una decisione definitiva anche nella nuova bozza, riguarda l'obiettivo che si vuole realmente raggiungere per quanto concerne l'aumento della temperatura. Sono stati proposti tre obiettivi da raggiungere entro il 2100: mantenere l'aumento "sotto i 2° C", "ben al di sotto dei 2° C" o, come ha proposto l'Italia, "sotto a 1,5° C". Decidere l'obiettivo generale è il primo passo verso un impegno concreto, ed è pertanto un passaggio necessario e fondamentale. 

Disaccordo sui tagli alle emissioni

Manca ancora, e si tratta di una mancanza gravissima, un accordo tra i Paesi riguardante la periodicità con cui verranno effettuati tagli alle emissioni. E non ci si ferma qui, perché non vi è chiarezza nemmeno nel sulla qualità e quantità dei tagli. Le parentesi quadre presenti nel documento parlano di due misure da attuare (e raggiungere) entro il 2050: 40-70% oppure 70-95%. Sarebbe senza dubbio meglio optare per la seconda fascia, purtroppo però permane uno stato di incertezza piuttosto forte.

Decarbonizzazione messa al bando

Resta ancora confinata tra parentesi quadre anche la parola "decarbonizzazione", processo che tutti i Paesi dovrebbero mettere in pratica, e che invece rimane accantonato, preferendogli una palliativa "neutralità climatica", che sarebbe da raggiungere entro il 2050. Ancora più infarcite di opzioni e parentesi quadre le parti su impegni nazionali, meccanismi di finanziamento e compensazioni. Insomma, è chiaro che c'è ancora molto lavoro da fare per avere un accordo soddisfacente. Speriamo che i leader mondiali aprano gli occhi, o in 80 anni rischieremmo di perdere il mondo come lo conosciamo.

Qui il testo della bozza (fonte QualEnergia.it)