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Sicilia: una Regione dal grande potenziale, ma ancora troppo poco rinnovabile.

Pochi giorni fa è stato pubblicato il Rapporto Energia relativo alla Regione Sicilia, curato e redatto dall'Osservatorio regionale. L'isola non ne è uscita benissimo, ma vale comunque la pena di cominciare dagli aspetti positivi dell'indagine.

Il 90% dei sindaci delle città siciliane hanno deciso di aderire al "Patto dei sindaci", l'unione di più di mille città, firmata a Parigi durante la COP21, che unirà gli sforzi dei partecipanti nel raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2020. Si spera che alla nominale partecipazione, segua un impegno serio e concreto.

Purtroppo però, le notizie buone finiscono qui. Come sappiamo, di recente la Regione Sicilia sembra aver dichiarato guerra al mini-eolico, e questo aspetto non sembra fare altro che confermare il poco feeling che che scorre tra la Giunta Regionale e le energie rinnovabili. Questo potrebbe senza dubbio inficiare lo svolgimento dei compiti affidati ai sindaci siciliani, che dovranno realizzare le azioni contenute nei Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) per l’efficienza energetica, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e la costruzione di edifici a energia quasi zero. In aiuto arriveranno 519,4 milioni di euro, sotto forma di aiuti comunitari. Vediamo se vi sarà la volontà. 

Diamo adesso uno sguardo più approfondito a ciò che è emerso dal Rapporto Energia.  La potenza netta di energia elettrica installata in Sicilia è di 9.200 MW di cui 5.439 in centrali termoelettriche, 1.744 in impianti eolici, 1.295 di fotovoltaico e 722 di idroelettrico. La produzione è di 22.536 GWh, di cui 17.249 da centrali termoelettriche, 2.922 da fonte eolica, 1.893 da fonte fotovoltaica e 471 da fonte idroelettrica. Da questi dati derivano quindi i consumi elettrici, che hanno raggiunto i 19.790 GWh con un saldo in uscita di 1.492 GWh, rendendo la Sicilia, ancora una volta, esportatrice pura di energia. Di questi consumi, il 21,5% di energia rinnovabile immessa in rete non è programmabile e non coincide con le specifiche richieste dei consumatori. Ne consegue che il sistema di esportazione deve essere gestito appoggiandosi a centrali termoelettriche sempre accese, facendo volare i costi e gli sprechi. Va per tanto trovata una soluzione che consenta un rinforzo del sistema di trasmissione ed interconnessione con l'Italia peninsulare.

La produzione da fonti rinnovabili ha fatto registrare un lieve incremento rispetto al 2013, passando da 5.127,9 a 5.221,3 GWh. Approvando il Decreto 11 maggio 2015, il GSE e l’ENEA ed il MISE hanno stipulato i primi dati inerenti la verifica del raggiungimento degli obiettivi regionali di consumo di energia da rinnovabili, fissati dal DM 15/3/2012, cosiddetto "burden sharing". Per la Regione Sicilia è stato previsto un obiettivo finale pari a 15,9% consumo da fonti energetiche rinnovabili sul consumo finale lordo, da raggiungere entro il 2020. Tale obiettivo dovrà essere attraverso mete intermedie, che per il 2016 è stabilita sul 10,8%. A dicembre 2015 si attestava sul 9,6%. Nonostante questi dati apparentemente positivi, la Sicilia registra la minor crescita di energia da fonti rinnovabili rispetto alle altre regioni, posizionandosi al quart’ultimo posto, ben lontana dalla media nazionale. Un risultato così deludente è dovuto al cambiamento dei sistemi di incentivazione, al quale vanno aggiunti i numerosi e controversi interventi apportati dalla Regione in materia.

Infine, parlando di edilizia ed efficienza energetica, la grande maggioranza (74%) degli edifici certificati (268.000) sono a bassa o bassissima efficienza energetica.

  • Per ogni punto percentuale in più di elettricità da rinnovabili il suo prezzo diminuisce di 2 €/MWh (Terna)