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Efficienza energetica: ecco le agevolazioni che il 2016 porterà per le famiglie e le imprese

La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto diverse novità riguardanti l'efficienza energetica e l'efficientamento di edifici già costruiti. Le modifiche proposte sono state approvate dalla Commissione Bilancio della Camera, e comprendono una detrazione IRPEF del 50% sulla costruzione di nuovi edifici con classe di efficienza A o B, l'estensione del credito di imposta per la riqualificazione di alberghi, l'esenzione per le imprese delle accise inerenti la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. 

 

Detrazioni fiscali

È stata approvata la proposta dell'ANCE riguardante le agevolazioni finanziarie per chi comprerà una casa ad alta efficienza energetica (classe A o B) direttamente dal costruttore. La detrazione corrisponderà al 50% sulla quota IRPEF spesa sull'importo corrisposto per il pagamento dell’IVA sull’acquisto effettuato entro il 2016 . Si tratta sicuramente di un incentivo molto gustoso, utile per favorire una maggiore distribuzione di edifici efficienti e sostenibili in tutto il Paese. Come avviene per il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus, anche in questo caso lo sconto fiscale verrà ripartito in 10 quote annuali di pari importo.

 

Riqualificazione alberghi

Per quanto concerne edifici e soprattutto alberghi già edificati, è stata confermata ed approvata l’estensione del credito d’imposta per la riqualificazione, soprattutto nel caso in cui sarà necessario ampliare la cubatura complessiva, ovviamente nel rispetto della legislazione vigente. Il credito d’imposta riconosciuto è pari al 30% delle spese sostenute, come previsto dal D.M. 7 maggio 2015 attuativo dell’articolo 10 del decreto-legge n. 83 del 2014. Per l’effettiva attuazione della misura prevista dall’emendamento alla Legge di Stabilità 2016 sarà necessario attendere un apposito decreto ministeriale.

 

Accise e Rinnovabili

Tutti gli impianti basati su fonti di energia rinnovabili saranno esentati dall'accisa sulla produzione di energia elettrica. Gli impianti devono avere una produzione complessiva superiore o pari ai 20 KW, consumata dalle imprese di autoproduzione in locali e luoghi diversi dalle abitazioni o consumata da soci delle società cooperative di produzione e distribuzione dell’energia elettrica che non sono state assoggettate a trasferimento all’Enel.

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