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Gli edifici non efficienti pesano enormemente sulla qualità dell'aria.

Una recente indagine svolta da QualEnergia.it, basata sul rapporto 2014 dell'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA), dimostra come nel Vecchio Continente le fonti di inquinamento dell’aria da particolato primario sono nell’ordine, per quantità emesse: edifici (residenziali e commerciali), industria e trasporti. Nello specifico, le emissioni di particolato (Particular Matter o PM) provenienti dagli edifici risultano dalle due alle tre volte maggiori rispetto a quelle prodotte dai trasporti. Per tanto il rapporto chiude poi dicendo che le combustioni nelle residenze dominano le emissioni di PM10 e PM2,5 primari, e dal 2003 hanno aumentato le loro emissioni del 13 e 11% rispettivamente”.

Il rapporto dell'AEA spiega anche come col tempo le emissioni derivanti dai trasporti abbiano cambiato fonte, passando dagli scarichi all'usura dei copertoni, dei freni e dell'asfalto, ma soprattutto dimostra come sia diventato fondamentale lavorare sull'edilizia, aumentando massicciamente la costruzione di edifici energeticamente efficaci, e, soprattutto, rendendo efficienti tutte quelle strutture che adesso non lo sono, e che pesano enormemente sull'inquinamento atmosferico.

Queste sono le linee di intervento che si possono considerare prioritarie:

  • Investire fondi pubblici in “ristrutturazione energetica profonda” degli edifici esistenti, riducendone il fabbisogno di energia di una cifra compresa tra il 50 e l’80%, dove si intende intervenire con lavori avanzati di isolamento delle parti opache, riduzione dei ponti termici, sostituzione finestre, riduzione delle infiltrazioni d’aria e recupero di calore su aria in uscita, applicazione di protezioni solari esterne e realizzazione di ventilazione naturale notturna. La Germania si è già data da fare in tale ambito, on un piano per la ristrutturazione energetica profonda di tutti gli edifici del paese entro il 2050. In Italia, si è mosso solo il comune di Milano.
  • Stimolare investimenti privati nella “ristrutturazione energetica profonda” degli edifici esistenti. La spinta potrebbe arrivare con metodi simili a quelli in utilizzo in alcuni stati membri. Si pensi ad esempio al Regno Unito, dove è proibito dare in affitto edifici la cui classe energetica è F o G. In Francia invece, è diventato obbligatorio predisporre delle analisi di efficienza energetica per tutti i condomini a riscaldamento collettivo edificati prima del 2001, mentre le abitazioni di classe F e G dovranno essere riqualificate tassativamente entro il 2025. In Italia si è cominciato a fare qualcosa di simile: il nuovo APE, in vigore dal 1° ottobre 2015, prevede che ogni nuova costruzione sia almeno di classe B. Non ci si però ancora attivati sul fronte della riqualificazione forzata di edifici inefficienti.
  • Rendere facili, sicuri e piacevoli gli spostamenti in bicicletta e a piedi nelle nostre città, che avrebbe un doppio risultato benefico sulla salute. Negli ultimi giorni c'è stata una vera e propria crisi di panico nazionale sul fronte emissioni, con occhio puntato al traffico cittadino. Bloccare le strade, o permettere la circolazione a targhe alterne, non basta. Bisogna far sì che le persone comincino ad abbandonare progressivamente l'uso dell'automobile, in modo da durre drasticamente le emissioni di PM da copertoni, freni e usura del manto stradale, oltre che dagli scappamenti, e al tempo stesso migliorare attraverso l’esercizio la salute del sistema cardiaco, respiratorio e il metabolismo generale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo è possibile solo riqualificando gli spazi urbani, rendendoli bike friendly e coperti dal trasporto pubblico.
  • Attuare una strategia per il trasporto a basso impatto basata su una integrazione di spostamenti a piedi, in bicicletta e trasporti pubblici. Questa è una diretta conseguenza del punto precedente. Non basta passare dalla benzina all'elettricità o all'idrogeno, bisogna riqualificare il modo di spostarsi, puntando fortissimo sullo sviluppo di biciclette e piste ciclabili, e potenziando enormemente i trasporti pubblici in tutte le città.
Sono questi i quattro aspetti primari sui quali i nostri governi dovranno lavorare, ed in fretta, per evitare ulteriori sfaceli. 
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