Per ottimizzare al massimo gli introiti ed i guadagni provenienti dal tuo impianto fotovoltaico, ciò sui cui bisogna puntare è un sapiente utilizzo dell'autoconsumo. Quest'ultimo aspetto può realmente cambiare il peso della bolletta. Per il possessore di un impianto fotovoltaico, l'autoconsumo è assolutamente la primaria fonte di risparmi, prima ancora della vendita, delle detrazioni e dello Scambio sul Posto. Sulla base di questo ragionamento, sorge spontanea una domanda: quando e come conviene utilizzare gli elettrodomestici nella propria abitazione?
La risposta, in realtà, è piuttosto scontata. I possessori di un impianto fotovoltaico devono sfruttare al massimo il momento di energia gratuita di cui possono facilmente usufruire, e quindi gli elettrodomestici vanno usati al loro massimo durante le ore diurne. Quello che viene autoconsumato dalla produzione dell'impianto nelle ore in cui risplende il sole, viene detratto dalla bolletta elettrica. Quanto invece non viene utilizzato, verrà immesso nella rete e integrato nel meccanismo di Scambio sul Posto. Per tanto, conviene spostare il grosso dei consumi elettrici durante le ore diurne, e conviene farlo per almeno due motivi:
- 1. Con l'autoconsumo si evita di acquistare energia dalla rete elettrica. Il costo, tra l'altro, risulterà in salita nei prossimi tre anni, come diretta conseguenza della riforma della bolletta. Si può quindi riuscire ad evitare un esborso esborso di più del triplo del valore effettivo dell’energia utilizzata, che è in media circa 0,07 €/Kwh;
- 2. Autoconsumare in sito la propria energia prodotta, velocizza considerevolmente i tempi di ammortamento attraverso i quali rientreranno le spese necessarie per l'acquisto, installazione e messa in opera del nostro impianto. In sostanza, più si autonconsuma, più velocemente si rientra dai costi. L’autoconsumo riduce, inoltre, l’aggravio della rete Enel da troppi flussi contemporanei di immissione di energia, regolando meglio il dispacciamento di rete. Troppe immissioni irregolari provocano rapidi picchi e cali di tensione sulla rete e costituiscono di fatto un aggravio ulteriore per il gestore di rete che deve garantire il corretto dispacciamento elettrico sulla rete nazionale.